ONORA IL PADRE E LA MADRE: L'INFLUENZA SUL CORPO E LE RELAZIONI INTERPERSONALI

20.05.2018

ONORA IL PADRE E LA MADRE: I RISVOLTI NELLE RELAZIONI FUTURE E NEL CORPO

Spesso accade di aver vissuto determinate esperienze nella propria storia infantile, di cui non se ne abbraccia il significato, finché non si ha la possibilità di incontrare chi, con atteggiamento empatico, amorevole e non giudicante, non sappia offrire il suo aiuto per comprenderle. Spesso queste esperienze hanno un carattere traumatico, perché sono caratterizzate dalla nota dolente di essere state maltrattanti, con la scusa genitoriale, di impartire una "sana" educazione ai figli. Talvolta, anzi spesso, il corpo manda dei segnali, nel senso che raccoglie in sé, la memoria di quanto è accaduto nella storia del bambino maltrattato/abusato. E allora il corpo si ammala, e grida, grida aiuto! Ed è un dovere ascoltarlo, perché sta comunicando qualcosa, sta avvisando che bisogna liberare le emozioni rimaste inespresse per una vita, le necessità rimaste inascoltate.

Alice Miller afferma che il bambino che viene al mondo ha bisogno di amore, protezione, cura, ascolto, da parte dei genitori. Spesso questo non accade perché i genitori, come dice anche Siegel portano nel loro bagaglio personale, situazioni del passato che non sono risolte, non sono state elaborate, e tutto questo si riflette nel rapporto con i figli. I genitori di fronte ad alcuni comportamenti dei figli, possono avvertire, sentire, delle risposte emotive particolarmente forti, non attinenti nel qui ed ora, ma che rievocano eventi passati. Questo può persino compromettere la lucidità del pensiero, infatti gli eventi del passato ripresentandosi e ripercuotendosi nella situazione attuale, non permettono una obiettiva analisi dei fatti, di ciò che accade, delle richieste del bambino, impedendo di conseguenza di rispondervi adeguatamente, ma favorendo piuttosto risposte legate a questioni non risolte che continuano a influenzare il modo di agire della persona ancora oggi, in modo non pertinente. Questo è quello che in Analisi Transazionale è chiamato elastico, ovvero un meccanismo tramite cui uno stimolo della situazione presente suscita una risposta emotiva esagerata, collegata appunto a un evento passato che viene richiamato alla memoria, cioè la situazione attuale ci riporta indietro, proprio come se un elastico ci lanciasse nel passato. Se non si avvia un processo di elaborazione questi meccanismi, queste risposte inadeguate, si ripercuoteranno negativamente sul benessere dei figli, che non saranno ascoltati nei loro reali bisogni. Solo attraverso la comprensione di sé, ponendosi in ascolto delle proprie emozioni e dei segnali del corpo, è possibile chiudere questi aspetti di sé, lasciati in sospeso.

È importante fare questo lavoro di ascolto, perché le questioni lasciate aperte, causano frustrazione sia nei genitori, che nei figli, generando conflittualità e malessere, con gravi conseguenze future. Ad esempio un bambino non ascoltato realmente nei suoi bisogni, non troverà la risposta adeguata ad essi da parte dei genitori, si sentirà trascurato, non visto, se poi è stato anche maltrattato nel nome di una educazione o per via di dinamiche irrisolte dei genitori, magari abusati a loro volta, educati con metodi punitivi, da grande tenderà a dipendere continuamente dalle figure genitoriali, o da un compagno, un amico, tentando disperatamente di colmare un vuoto. I bisogni inappagati del bambino saranno trasferiti sul terapeuta, sul coniuge, sui figli, con la "speranza che tali persone vengano realmente incontro alle loro esigenze" (A. Miller p. 64). Chi è stato maltrattato da bambino, da adolescente, continua a vivere nella paura, e a richiedere per tutta la vita l'amore di cui è stato privato. Lorna Smith Benjamin parla di dono d'amore, concetto che trovo strettamente legato al comandamento onora il padre e la madre, e di cui ho già parlato qui https://dottoressa-germana-verganti-psicoterapeuta.webnode.it/l/come-ostacoliamo-il-cambiamento/ , attraverso cui sostiene che i pazienti sono particolarmente resistenti al trattamento terapeutico, perché hanno interiorizzato le figure genitoriali, attraverso i Modelli Operativi Interni. Le persone quindi cosa fanno? Continuano a rispondere a quelle interiorizzazioni, continuano ad onorare il padre e la madre, mantengono con la loro sintomatologia la fedeltà ai genitori, come simbolo di amore, nella speranza di sentirsi amate, si tratta di un patto di lealtà implicito attraverso cui sperano un domani di poter essere finalmente accettate e viste per come sono. Questo spiega perché i sintomi restano, perché alcuni pazienti non cambiano, perché il corpo si ammala e perché spesso si ripresentino nelle relazioni future, con il partner, nelle amicizie, anche nei contesti lavorativi, comportamenti disfunzionali , attraverso quelli che Lorna Benjamin chiama processi di copia, per i quali rimando all'articolo già citato sopra. Questo spiega anche le dinamiche che sono alla base delle dipendenze affettive, della codipendenza, dove la persona per colmare lacune affettive infantili, cercherà nelle relazioni attuali compagni da salvare, da guarire, perché solo così poi potranno essere amate, ma si tratta solamente di una illusione.

Come è possibile che le persone si riconoscano il permesso di vedere le emozioni autentiche, che possano così evitare di ripetere errori trasmessi in maniera transgenerazionale? Come favorire relazioni intime, con se stessi e con gli altri in modo da "essere in grado di offrire a noi stessi la considerazione, il rispetto, la comprensione delle nostre emozioni [...], l'amore incondizionato che i nostri genitori ci hanno negato"? (A. Miller p. 13)

Dipinto di Klimt

Innanzitutto ascoltare i campanelli d'allarme, quelli che ci manda il proprio corpo, come un mal di testa ricorrente, un dolore alle gambe, disturbi della condotta alimentare, una depressione, schemi relazionali che si ripetono cagionando sofferenza e frustrazione, e intraprendere un percorso di terapia con una persona che Alice Miller chiama il "Testimone consapevole", uno psicoterapeuta che accetti chi ha davanti per quello che è, che sappia offrire protezione, che sappia sostenere il bambino che è nel paziente, ne veda i bisogni, li accolga e non li ignori. Un terapeuta che riconosca le ferite del bambino maltrattato , e permetta alla persona che ha di fronte di rivivere il timore, la paura, di conoscerlo, solo così , vivendolo con consapevolezza, potrà distaccarsene. Secondo il modello analitico transazionale, se il paziente impara a prendersi cura, attraverso il modellamento della relazione terapeutica, del suo Bambino, sviluppando un Genitore protettivo e amorevole, con il sostegno della sua parte Adulta, che sappia analizzare i dati di realtà del qui e ora, allora potrà rendersi autonomo, libero da dinamiche disfunzionali un tempo utili per sopravvivere in un ambiente familiare ostile e incapace di vederlo e amarlo per ciò che era. I genitori con le loro esperienze influenzano lo sviluppo dei figli che li prendono come modello. Se si desidera crescere bambini capaci di avere cura e rispetto per se stessi, bisogna imparare ad "essere genitori capaci di favorire in loro lo sviluppo dell'empatia" (Siegel p. 207), a tal fine è fondamentale la capacità di mentalizzazione, ovvero di saper percepire le esperienze interne dell'altro, essendo in grado per primi di saper riconoscere le proprie, se avviene questo si è capaci di rispondere in modo empatico, capendo le intenzioni altrui e rispondendo quindi in maniera modulabile e appropriata nel qui ed ora e non in base a esperienze del passato.

Dott.ssa Germana Verganti, Psicologa-Psicoterapeuta

Bibliografia:

Benjamin L. S. (2003). Terapia Ricostruttiva Interpersonale. Las, Roma, (2004).

Miller, A. (2005). La rivolta del corpo. I danni di un'educazione violenta. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Siegel, J.,D., Hartzell M. (2005). Errori da non ripetere. Come la conoscenza della propria storia aiuta ad essere genitori. Raffaello Cortina Editore, Milano.

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